art is clear as clouds are

lunedì 19 novembre 2012

Probject: chi fa cosa. Artisti in mostra \\ Claudia Campus

Meditativi, lenti, silenziosi e avvolti nell'ombra, i video di Claudia Campus sono manifestazioni di situazioni intime, sensazioni di fragilità e di impotenza che l'artista trasmette con inquadrature fisse dai cambiamenti minimi, attesi e per questo esasperanti. Sono esplorazioni della realtà che minano la definizione stessa di "mondo reale", e che colgono con la metafora quella sorta di traslazione tra ciò che viene comunemente avvertito dai nostri sensi e la vera e propria dimensione in cui viviamo.







Claudia Campus ha 23 anni e arriva da Bergamo. Partecipa ad AIC 2012 inviando il link al suo sito dove si possono osservare alcuni suoi video.
"Silenzio riflesso causato da assordante caos",  "Mentre conto i pioli cado all'indietro ed una specchiera impolverata ride di me", "Trasparenza di un pieno verso un fragile vuoto"...
Quel che cattura la nostra attenzione prima ancora di selezionare play è la cura dei titoli-frase, mezze didascalie, quasi spiegazioni, poesie piccole e ben definite. Li leggiamo tutti, affamati di saper cosa si nasconde dietro ognuno di questi e li facciam partire.
Che accade all'artista mentre conta i pioli e noi osserviamo un albero in mezzo ad una natura fredda e desaturata?
Quel che ci ha fatto innamorare dell'occhio della Campus è la palette cromatica controllata e il taglio fotografico essenziale, altamente caratterizzante. L'impressione di osservare una bella fotografia rimane anche quando l'immagine si svolge e lentamente si anima all'interno del quadro.  I suoni sono pressochè assenti e quando compaiono assomigliano più a rumori di fondo dove non si riesce ad indentificare da cosa siano scaturiti.
Quando l'ultimo video finisce il silenzio delle immagini avvolge ancora il nostro studio.
Il movimento di camera lentissimo, la percezione di essere approdati improvvisamente in una dimensione altra, legata ad una lettura intimista e sottile, l'attenzione per i dettagli ai margini della percezione comune, particolari silenziosi e nascosti, tutto questo silente punto di vista ci conquista.
Scrivono di lei:
Piccoli haiku di immagini sulla situazione umana e la sua inconsistenza, i suoi video analizzano così la sensazione dell'impotenza, della paura di non galleggiare, della sospensione sul baratro, della percezione dell'esistenza come un flusso che riflettiamo senza riuscire a penetrare realmente. Eppure il tutto è compreso in una visione sottilmente ironica e tesa al superamento. Il senso tragico della mancanza di una soluzione viene attutito ed equilibrato dalla forte dimensione cinematografica che mette una distanza di sicurezza, una costruttività che ovatta i concetti, e che quindi permette che ogni insoddisfazione venga intuita e non apertamente dichiarata, scivolando gradualmente negli spettatori e creando curiosità e fascinazione.
(Carolina Lio)



Quel che vi possiamo consigliare noi, oltre che vedere il suo operato qui, è di visionare le sue opere all'interno di Probject, arte, contaminazioni, lavoro e seguirci.

AIC //
per gli osservatori



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