art is clear as clouds are

giovedì 16 maggio 2013

Artisti in mostra // Giovanni Longo

"Da diversi anni sperimenta molteplici linguaggi alla ricerca di soluzioni che possano descrivere al meglio la precarietà contemporanea: il suo lavoro non si impone sullo spazio ma è alla ricerca del dialogo con esso, trovando ideale connotazione nelle soluzioni site-specific.
Sperimenta anche disegno, fotografia e video; cercando sempre di semplificare ciò che oggi si complica senza ragione".






Giovanni Longo ha 28 anni e vive a Reggio Calabria, dove lavora. Partecipa ad AIC con un'installazione composta da chiodi e un faretto. La sua opera è una delle pochissime installazioni arrivataci, così, con grande attenzione, abbiamo cercato di saperne un po' di più.

"Migration: è un lavoro semplice che si concentra principalmente su un valore formale e sulla scomposizione dello stesso" ci scrive l'artista in una concisa descrizione nella mail di presentazione.
Tutto qui. Spiazzati dall'essenzialità della forma sintattica e decisamente incuriositi dal mondo di Giovanni, osserviamo meglio l'opera e cerchiamo di cogliere il ragionamento pulito che sta alla base.

La composizione dello sguardo è formata dall'ombra che si proietta da un gruppo di chiodi fissati perpendicolarmente rispetto al piano verso un chiodo solitario fissato poco più in là ( vedi foto sopra). Si sa che l'arte contemporanea ha lasciato l'olio di lino nel dimenticatoio da anni, ma non tutto quello che nasce dallo spirito concettuale può essere definito semplicistico.


Quello che abbiamo visto in questa composizione è un pensiero, nudo e crudo. L'ombra è in continua tensione e cerca di raggiungere un punto poco distante; la migrazione degli elementi presenti è simulata proprio da questa che riproduce un'ipotetica scia alla ricerca della composizione perfetta. L'uso delle ombre come elemento artistico nell'arte contemporanea si fa via via più frequente tra le giovani leve internazionali e non, sia in accezione grafica che, ci permettiamo, filosofica.

Caratteristica interessante e sottile, che dà voce a una riflessione acuta.
Ci piace.


my love-giovanni longo-2009

Vale la pena fare un giro sul sito di Giovanni Longo, si scoprono mille progetti bellissimi tra cui SKELETONS, ricostruzione di scheletri appartenenti a creature ipotetiche e arcaiche, riutilizzando pezzi di legno usati e riciclati. La resa agli occhi è meravigliosa: ha lo stesso fascino di quando da bambino osservi le teche di un museo di storia naturale, ma con un aspetto ironico-amaro che lascia trapelare una nota decadente.


Dal sito: "dal 2005 la sua attenzione si concentra principalmente sul legno di recupero con il quale, operando un parallelo tra elemento osseo e ligneo, rappresenta simbolici scheletri indeboliti dal tempo."


Qui una rapida galleria delle sculture:


  

uroboro smemorato-giovanni longo-2011


migratore stanziale-giovanni longo-2012

testa o croce?-giovanni longo-2009



Apprendiamo inoltre dal suo sito che "nel 2012 prende parte al workshop “Eurasia Wings”, nel quartiere artistico M50 a Shanghai, dove ha modo di interagire con il rigore e la pulizia estetica della cultura cinese, in contrasto con la tumultuosa confusione della megalopoli."

Aspettiamo con impazienza il rsultato di queste contaminazioni visive e sociali.
Insomma l'opera di Giovanni è complessa e in continua evoluzione; un artista in movimento, senza timore, poliedrico, che val la pena di conoscere.

Giovanni Longo fa pare del progetto ART IS CLEAR AS CLOUDS ARE insieme ad altri sei artisti che saranno impegnati con noi per un'esperimento espositivo e di promozione artistica.


Vi consigliamo di tenerlo d'occhio e di seguirlo anche su twitter e facebook




// AIC
per gli osservatori


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